21 lug 2009

COMUNICATO STAMPA del 21/07/09

Piano Casa del Governo - Il SICET: non incontra la domanda, serve una risposta diversa, con più edilizia residenziale pubblica

“Sarebbe una manna avere 100 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica in 5 anni ma purtroppo non sarà così”. Questo il commento di Guido Piran Segretario Generale del SICET alla firma del DPCM sul Piano Casa, da parte del Presidente del Consiglio Berlusconi. Continua il Segretario del SICET: “il Piano non è quello degli ampliamenti in edilizia bensì l’avvio di un percorso finanziario che costituendo un sistema di fondi immobiliari, a livello nazionale e regionale, assieme ad agevolazioni urbanistiche, edilizie e fiscali allo scopo di immettere sul mercato un’offerta in affitto a canoni di mercato e abitazioni destinante alla vendita. Un insieme di prodotti immobiliari di cui il mercato già abbonda e che non riesce a collocare. Il fallimento di molte società del settore ne è un esempio, i dati sull’invenduto un altro ”. Piran ricorda che il peggioramento delle condizioni economiche nel Paese colpisce duramente chi vive in affitto. “Il Governo fa altro rispetto ciò che serve. E’ urgente dare una soluzione al milione di famiglie che vive nella precarietà abitativa. 650 mila richieste di casa pubblica, 150 mila sfratti e 350 mila domande di contributo nelle locazioni. Sono anziani, monoreddito, giovani ed immigrati”. La strada da intraprendere difficilmente può essere quella di un superamento del modello di welfare abitativo basato sull’edilizia pubblica a canone sociale passando ad un sistema di società immobiliari finalizzate all’investimento finanziario che non ha alcun nesso con la domanda sociale della casa.“Chiediamo con forza” conclude il Segretario del SICET che il Governo, prima di partire con gli strumenti operativi del Piano: gli accordi di programma, apra un confronto coinvolgendo i Sindacati, le Regioni, i Comuni e gli ex IACP”.

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